Camera, Centro Italiano per la Fotografia, fino al 12 febbraio Attraverso un percorso che include materiali fotografici e video, tra cui alcuni documenti inediti, la mostra – curata da Davide Quadrio – mette in evidenza i diversi momenti del percorso artistico di Ai Weiwei indagando non solo la sua poetica ma anche il suo ruolo nel dibattito culturale, sociale e politico, cinese e internazionale. In questa prospettiva si inseriscono opere come The Forbidden City during the SARS Epidemic (una sorta di selfie ante litteram in cui l’artista è solo nella Città Proibita svuotata dall’epidemia che isolò la Cina dal resto del mondo per sei mesi) e Soft Ground, un tappeto lungo 45 metri con una riproduzione fotografica in scala 1:1 delle tracce lasciate da carri armati su una carreggiata, a ricordo della crisi di Piazza Tienanmen del 1989. Le due opere video Chang’an Boulevard e Beijing: The Second Ring descrivono lo scenario della capitale cinese nei primi anni 2000, mentre le foto inedite Beijing Photographs 1993-2003 ritraggono la vita, le azioni e l’entourage di Ai Weiwei appena prima del rapido processo di trasformazione che ha reso Pechino la città globale di oggi. L’ultima sezione della mostra offre un’anteprima di uno degli ultimi progetti di Ai Weiwei: iPhone Wallpaper, un collage di oltre 17.000 immagini scattate dall’artista durante il suo continuo contatto con l’emergenza rifugiati che si sta dispiegando in Europa, in Medio Oriente e altrove: all’interno dei confini divenuti fragili sotto il peso degli eventi globali e della politica internazionale, il dramma della migrazione diviene spettacolo come tutto il resto. www.camera.to
Archivio Storico della Città, fino al 28 gennaio Grazie ad alcune collezioni confluite nel corso degli anni, il patrimonio dell’Archivio Storico comprende oltre 800 liste di pranzi e circa una ventina di ricettari realizzati in un arco temporale compreso tra la seconda metà del Settecento e la prima metà del Novecento. La mostra presenta una selezione di circa 160 menu ed è corredata da alcune ricette tratte dai ricettari dei più importanti cuochi piemontesi che tra la seconda metà del Settecento e la metà dell’Ottocento hanno fatto di Torino un centro di spicco nel panorama gastronomico italiano. Completano l’esposizione circa 60 utensili da cucina realizzati tra Ottocento e primi decenni del Novecento concessi in prestito da un collezionista privato. Nel catalogo, oltre alla riproduzione dei menu esposti, sono raccolte numerose ricette di alta cucina del XVIII e del XIX secolo. www.comune.torino.it/archiviostorico
Reggia di Venaria, fino al 15 gennaio Nuovo progetto a cura di Paola Nicolin del duo artistico Masbedo composto da Iacopo Bedogni e Nicolò Massazza invitati da the classroom – centro di arte e educazione di Milano –, a sviluppare una riflessione personale sul tema del restauro e della cura dell’immagine. Sono questi i temi del nuovo video Handle with care che viene presentato insieme ad altri nuovi lavori inediti. L’opera nasce dall’interesse degli artisti verso l’insieme di gesti e riti legati alla cura dell’opera d’arte e al restauro dell’immagine. Il video, realizzato all’interno e in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e l’Opificio delle Pietre Dure in Firenze, sceglie come attori protagonisti questi e altri scrigni dei saperi legati alla filiera dell’opera d’arte. Qui gli artisti si muovono come lenti d’ingrandimento, svelandone le temperature e gli odori, i gesti e i tempi sospesi, la relazione tra la cura e la creazione dell’immagine, portando alla luce l’equilibrio unico di tradizione e innovazione, artigianalità e tecnologia, storia e futuro, lavoro e mestiere custoditi in questi luoghi. www.lavenaria.it
Reggia di Venaria, Sale delle Arti, fino al 19 febbraio La mostra celebra la più importante congrega di artisti fiamminghi a cavallo tra il XVI e XVII secolo, la cui dinastia è diventata marchio di eccellenza nell’arte pittorica. Le opere esposte ripercorrono il genio di cinque generazioni di artisti che hanno coralmente incarnato lo stile e le tendenze della pittura fiamminga. E’ analizzata la rivoluzione realista del geniale capostipite della famiglia Pieter Brughel il Vecchio, seguito dai figli Pieter e Jan. Pieter Brueghel il Giovane ha ripercorso il successo paterno con opere come la Danza nuziale all’aperto (1610 ca.) e Paesaggio invernale con trappola per uccelli (1601). Di Jan Brueghel il Vecchio, detto anche dei Velluti per la sua straordinaria perfezione pittorica, si può ammirare Viaggiatori con carri su una strada di campagna del 1610. Di suo figlio Jan Brueghel il Giovane è esposta la bellissima versione delle Tre grazie realizzata nel 1635 insieme a Frans Wouters; di Abraham (pronipote di Pieter Brughel il Vecchio) troviamo Natura morta con frutta e uccello esotico (1670) accanto a opere di Marten van Cleve. La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e curata da Sergio Gaddi e Andrea Wandschneider, Direttore del Paderborn Städtische Galerie in der Reithalle. www.lavenaria.it
Museo Nazionale dell’Automobile, fino al 26 febbraio La mostra ripercorre la figura di Giorgetto Giugiaro, il “car designer del secolo”, partendo dagli anni della sua formazione artistica e dalle influenze dei suoi tanti maestri. Sono esposti materiali inediti, opere pittoriche del giovane Giugiaro e del padre Mario, disegni e schizzi fino ad arrivare ai famosi progetti di vetture avveniristiche, frutto di un percorso artistico fatto di idee anticonvenzionali. L’allestimento propone dieci modelli intramontabili: dal modello in gesso della Panda alla VW Golf, dalla Testudo alla Tapiro, dalla Ferrari GG50 alla Bugatti EB112, dalla Parcour al prototipo della Alfa Romeo Brera, dalla Alfa 2006 alla Ghibli fino all’ormai mitica DeLorean. Le vetture realizzate da Giugiaro sono spesso le icone della loro epoca, dalle utilitarie più spartane alle sportive mozzafiato. La sua passione e sensibilità, unite allo studio e a una grande applicazione lo hanno reso il car designer piemontese più famoso nel mondo, indiscutibile punto di riferimento, ancora oggi, per i giovani che vogliono intraprendere la carriera di creativi. www.museoauto.it
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, fino al 12 febbraio Universalmente riconosciuto come uno degli artisti e registi più innovativi e influenti del panorama internazionale, Harun Farocki, cineasta ceco di origine turca scomparso nel 2014, ha sviluppato un cinema teorico e politico, capace di lavorare sulla quotidianità e al tempo stesso di indagare sui meccanismi e gli immaginari della società contemporanea. Realizzata tra il 2012 e il 2014, ParallelI-IV è la sua ultima opera ed è una delle acquisizioni più recenti della Collezione Sandretto Re Rebaudengo. Si tratta di una videoinstallazione a 4 canali che riflette sull’influenza che i videogame hanno avuto sul cinema, attraverso un’indagine focalizzata sulle metodologie che stanno alla base della loro realizzazione e sulle regole che determinano le animazioni computerizzate. www.fsrr.org
GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Videoteca, fino al 22 gennaio L’opera (16 mm, colore, suono, 8’) è parte di una raccolta di dieci film, non tutti oggi reperibili, girati da altrettanti cineasti indipendenti (Antonio De Bernardi, Renato Dogliani, Pia Epremiam, Mario Ferrero, Plinio Martelli, Paolo Menzio, Marisa Merz, Ugo Nespolo, Gabriele Oriani) presso lo studio di Pistoletto. In Comunicato speciale Pistoletto, improvvisando, parla della compenetrazione tra gli uomini e alcuni esseri venuti da un’altra dimensione che abitano il nostro stesso universo ma vi aprono nuove soglie, mentre la cinepresa di Ferraro si muove nello spazio dello studio andando a cogliere lo straniamento dimensionale che gli specchi creano tra la realtà dell’artista, il suo riflesso e l’immagine del regista. La proiezione è accompagnata foto, manifesti e pubblicazioni che danno conto delle attività del gruppo di artisti e cineasti che frequentarono lo studio di Pistoletto tra il 1967 e il 1968 e delle proiezioni internazionali che seguirono alla realizzazione di Comunicato Speciale e degli altri nove film. www.gamtorino.it
Palazzo Chiablese, fino al 5 marzo 170 opere tutte provenienti provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene, compongono la grande retrospettiva dedicata a Toulouse-Lautrec, l’aristocratico bohémien considerato il più grande creatore di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. La mostra, promossa dai Musei Reali di Torino e da Arthemisia Group e curata da Stefano Zuffi, illustra l’arte eccentrica e la poetica anticonformista e provocatoria di uno degli artisti oggi più apprezzati e ammirati, un’anima da “artista tormentato” seppur pervaso da un fortissimo slancio ottimista e dalla consapevolezza della bellezza della vita. www.mostratoulouselautrec.it
fino al 5 febbraio GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Una grande retrospettiva dedicata a Carol Rama (1918-2015) la cui opera anticonformista e trasgressiva emerge nella sfera culturale ed artistica di Torino negli anni Trenta e Quaranta del Novecento per attraversare con passione e vitalità l’intero secolo. Curata da Teresa Grandas e Paul B. Preciado per il museo MACBA di Barcellona e realizzata in collaborazione con la GAM e altri tre musei europei, l’esposizione è approdata a Torino, nella città dove l’artista ha sempre vissuto e lavorato e nel museo che conserva molti dei suo capolavori. Con una selezione di circa 200 opere, la mostra ripercorre l’incessante sperimentazione di tecniche e l’inquietudine vitale dell’artista attraverso momenti salienti. Le opere esprimono un desiderio sempre acceso verso l’arte e la vita, vissute con trasporto empatico. La sua arte anticipa le ricerche di generazioni artistiche recenti. www.gamtorino.it
Reggia di Venaria Reale, dal 19 marzo al 10 luglio L‘esposizione rintraccia quei momenti straordinari della produzione artistica italiana in cui qualità, capacità di innovazione e eccellenza artistica si sono uniti per produrre beni che, riconoscibili per il loro stile e diventati di moda, sono stati esportati nel resto d’Europa. Si tratta di creazioni che ispirandosi al rapporto con l’antico che connotava l’arte italiana, attinsero alle più avanzate invenzioni delle arti cosiddette maggiori e costituirono il tramite più rapido della diffusione nel mondo dei modelli iconografici e stilistici elaborati in Italia: dai tessuti lucchesi a quelli veneziani e genovesi, dagli avori medievali degli Embriachi alle invenzioni dell’oreficeria milanese del Cinquecento, dalle armature lombarde ai bronzetti che diffusero il gusto per l’antico, fino alle maioliche di Faenza poi note in Francia come faïences. Data l’ampiezza della diffusione di queste opere, la mostra coinvolge diversi prestatori italiani ed europei: il Victoria and Albert Museum, il Louvre, il Museo dei Tessuti e delle Arti decorative di Lione, il Museo di Capodimonte, il Museo Nazionale del Bargello, il Castello Sforzesco. www.lavenaria.it
Camera, Centro Italiano per la Fotografia, fino al...
Archivio Storico della Città, fino al 28 gennaio Grazie...
Reggia di Venaria, fino al 15 gennaio Nuovo progetto...