Palazzo Madama, Sala del Senato, dall’11 marzo al 4 luglio
Una grande mostra con oltre ottanta dipinti dal Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo che illustrano la storia dell’arte francese, dall’avvento delle accademie fino alla nuova libertà della pittura en plein air proposta dagli impressionisti. Un itinerario inedito che va dai fasti della corte di Luigi XIV e di Madame de Pompadour fino alla vigilia dell’avanguardia, dove si intrecciano tutti i grandi temi della pittura moderna: dai soggetti sacri a quelli mitologici, dalla natura morta al ritratto, dal paesaggio alla scena di genere. Il percorso si apre con le influenze caravaggesche di Simon Vouet, elaborate attraverso gli esempi della scuola di Fontainebleau e soprattutto dei grandi maestri veneti del Cinquecento, come mostra la Madonna con bambino; prosegue con il vertice dei grandi maestri del classicismo, rappresentato da Philippe de Champaigne, i sommi Poussin e Lorrain; attraversa la nuova libertà
della pittura di Watteau, Boucher e Fragonard, per approdare al ritorno all’antico di Greuze e alla poesia venata di Romanticismo di Vernet e Hubert Robert. L’ultima sezione intreccia al neoclassicismo di David e di Ingres, il realismo di Courbet, Daumier e Millet e il nuovo sentimento del paesaggio che si affaccia con Corot e con tutte le esperienze che preludono alla grande affermazione dell’Impressionismo. Renoir, Sisley, Monet, Pisarro, poi Cézanne e Matisse, pongono le basi per tutte le avanguardie che seguono, e segnano l’inizio dell’arte moderna. A FIANCO: Jean Auguste Dominique Ingres, Ritratto del conte Nikolai Guryev, 1821
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